(tratto dall'articolo Runner sotto esame scritto dal dottor Sergio Migliorini per Runner's World - novembre 2012)
L’emoglobina, l’ematocrito e la ferritina scendono di valore, mentre la transferrina, dedicata al trasporto del ferro, s’innalza.
Nei casi di anemia da sport, l’emoglobina scende sotto i 14 g/dL nei maschi e sotto i 12 g/dL nelle femmine.
La ferritina dovrebbe essere sempre almeno superiore ai 60 mg/ml.
Sì, è sempre meglio controllare i valori del sodio, del potassio e del magnesio. In particolare il potassio e il sodio quando sono bassi possono causare anche serie aritmie, dolori muscolari al quadricipite, crampi.
Dal canto suo, il magnesio aumenta l’eccitabilità muscolare quando è basso e la spossatezza (astenia) se è alto.
La creatinfosfochinasi (CPK) è un enzima che ci dà indicazioni sul recupero muscolare dopo la corsa.
Negli sport di resistenza è comune ritrovarla elevata: il picco plasmatico della CPK raggiunge il massimo 14-16 ore dopo lo sforzo, quando il danno subito dalle fibre muscolari con la contrazione eccentrica libera gli enzimi muscolari nel plasma. Se lo sforzo effettuato è superiore al grado di allenamento e il terreno prevede salite e discese, i valori della CPK sarà ancora più elevato.
Ciascun atleta ha dei valori medi di CPK, ma quando i valori sono superiori a 300 mU/ml e sono associati a dolori muscolari occorre rivedere i carichi di lavoro e le modalità di recupero (idratazione, integrazione, alimentazione).
In caso di grave danno muscolare (rabdomiolisi) i valori di CPK possono essere anche superiori a 2.000 mU/ml. (continua)
Gli articoli della rubrica Per saperne di più sono scritti dal dottor Sergio Migliorini e pubblicati da Runner's World.